Questa è la storia di New Moon vista però con gli occhi del nostro Edward.. spero vi piaccia...

lunedì 4 aprile 2011
3) L'ULTIMA NOTTE INSIEME
La stavo riportando a casa, il silenzio pesava come un macigno nell'abitacolo del furgoncino, ogni tanto si voltava verso di me e scrutava il mio viso, sentivo i suoi occhi fissi su di me... sembravano voler penetrare all'interno della mia mente per capire che cosa stessi pensando.
La mia testa era ancora satura della scena di quella sera... <non è per te questa vita Bella!> continuavo a ripetere tra me e me... Già troppe volte avevo messo a repentaglio la sua esistenza... ero come una spada di Damocle sospesa perennemente sulla sua testa, in pochi mesi già si era trovata faccia a faccia con la morte almeno tre volte e sempre per colpa mia... non poteva continuare ad andare avanti così.
Grazie al mio brusco intervento un taglietto da niente per cui sarebbe bastato un semplice cerotto si era trasformato in una vera e propria catastrofe... Carslile aveva dovuto rimuovere parecchie schegge di vetro dal suo braccio e metterle dei punti di sutura per chiuderle la ferita... per non parlare di mio fratello che sarebbe vissuto a lungo col rimorso di quello che avrebbe potuto farle.
Mentre ci avvicinavamo alla casa vidi la luce della Tv accesa disegnare ombre sull prato di fronte, segno che Charlie era ancora sveglio e la stava aspettando.
Scesi dal furgone ed andai ad aprirle la porta, avrei voluto salutarla in fretta e correre subito a casa, non riuscivo a perdonarmi per quello che era successo, ma sembrò leggere nei miei pensieri, mi chiese di rimanere con lei quella notte, volevo ribattere ma fece leva sui miei sensi di colpa, chiedendolo come regalo per il suo compleanno.
Comodo ricordarlo solo quando le andava bene ... ma non avevo la forza necessaria per mettermi a discutere con lei, non quella sera, quindi, l'aiutai a prendere le scatole dei regali, le sfiorai le labbra con un bacio e poi mi diressi sul retro della casa, l'avrei aspettata in camera sua.
In un balzo fui nella sua camera... Ero depresso, stavo ancora pensando a quello che stava per succedere poco prima... La sentii entrare in casa... salutò suo padre, gli fece un rapido resoconto della festa e poi mi raggiunse.
Si accorse subito del mio umore tetro, e cercò di consolarmi dicendomi che non era stata colpa mia ma della sua estrema goffaggine, ma sapevamo entrambi che se io non fossi stato quello che sono certe cose non sarebbero successe o perlomeno avrebbero avuto un esito diverso.
Mi tolse i regali che ancora stringevo tra le braccia e si accoccolò al loro posto, poi prese un pacchettino lungo e stretto, fece per scartarlo... la precedetti e strappai la carta al posto suo, non volevo altri incidenti per quella sera.
Era il regalo di Carslile ed Esme, due biglietti aerei per Jacksonville, così saremmo potuti andare insieme a trovare sua madre, sapevo quanto le mancasse ed anche Esme l'aveva capito... ero certo che fosse stata una sua idea.. era contentissima di quel regalo, avessi saputo della sua reazione avrei fatto in modo che lo scartasse davanti a loro, ne sarebbero stati così felici.
Passò al pacchetto successivo, era il mio regalo, lo scartai, guardò la custodia che conteneva il cd e mi guardò con aria perplessa, glielo presi di mano, lo inserii nel lettore e feci partire la musica, ascoltò incantata la melodia e dai suoi occhi iniziarono a scorrere le lacrime.
“E' il regalo più bello che potessi farmi” mi disse estasiata, se avessi saputo di queste reazioni di fronte ai suoi regali gliene avrei fatti altri.
Iniziava ad essere molto tardi, la giornata era stata molto lunga, la sollevai tra le braccia e la sdraiai dolcemente sul letto coprendola con il plaid... mi sorrise e mi chiese un bacio.
“Sei incontentabile oggi!!”
La strinsi tra braccia, le mie labbra sfiorarono le sue, e poi non riuscii a frenarmi, il desiderio di lei era troppo intenso, mi bruciava più che l'arsura in gola, le dischiusi le labbra e la baciai come non avevo mai osato fare, avrei voluto morire lì, in quel momento, abbracciato a lei, ma non sarei morto... a me non era concesso neppure questo!
Mi staccai... ancora frastornato tra il desiderio di lei e la brama di dare pace alla mia gola in fiamme... quella notte sarebbe stata la più difficile della mia vita.
Stava dormendo, il suo braccio ferito appoggiato sul mio petto era caldo e pulsava, sicuramente le stava facendo molto male.
Stesa vicino a me, sentivo il suo calore attraverso la coperta che l'avvolgeva, ma la mia testa era lontana, stavo pensando a quel primo giorno, quando il suo destino si era incrociato con il mio... come avrei potuto scordarmene... volevo ucciderla, avevo pensato mille modi per farlo e poi presi la decisione giusta e scappai lontano da lei, peccato non essere riuscito a mantenere i miei propositi, avrei evitato tante inutili sofferenze a tutti.
Ad un tratto tutto divenne chiaro, sapevo esattamente che cosa avrei dovuto fare... me ne sarei andato lontano da lei e questa volta sarebbe stato per sempre, aveva il diritto di vivere come una persona normale, non poteva continuare a rischiare la sua vita per stare con me.
Avrei parlato con la mia famiglia appena fossi tornato a casa, sicuramente Alice avrebbe avuto una delle sue visioni e sarebbero stati tutti ad aspettarmi.
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